L’Ue autorizza per la prima volta un insetto come alimento.
Il comitato sulle piante, animali, cibo e mangimi, composto da rappresentanti degli Stati membri e della Commissione, ha dato ieri, comunica oggi l’esecutivo Ue, parere favorevole all’atto giuridico che autorizza l’immissione sul mercato delle larve seccate del Tenebrione mugnaio (Tenebrio molitor), un coleottero meglio noto come tarma della farina, come cibo per gli esseri umani. I vermi dovranno essere usati interi, seccati, come snack o come ingredienti, in una serie di prodotti alimentari.
Le larve del Tenebrione mugnaio, che è una specie infestante, possono essere usate, intere oppure tritate e ridotte in farina, per prodotti proteici o per preparare biscotti o paste. Per l’Europa gli insetti sono un cibo nuovo ed estraneo alla cultura popolare, con le dovute eccezioni (il carminio estratto dalla cocciniglia, ad esempio, dà il tipico colore all’Alchermes e, in origine, anche ad un notissimo bitter), anche se in alcune culture vengono consumati da molto tempo. A regolarne l’ingresso sul mercato interno dell’Ue è il regolamento sui nuovi cibi, del 15 maggio 1997.
Il regolamento prevede una valutazione stringente, condotta dall’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, che deve concludere, com’è successo nel caso delle larve della tarma della farina, che il cibo non comporta rischi per la salute umana. L’autorizzazione del comitato è uno dei passaggi finali per autorizzare le larve della tarma della farina come cibo: gli Stati hanno dato il via libera alla Commissione affinché permetta ad un’impresa alimentare, che ha chiesto l’autorizzazione, di collocare il prodotto sul mercato. Ora la Commissione dovrebbe adottare un atto giuridico ad hoc.
– Niente paura, però: la presenza della farina di tarma nei prodotti sarà indicata nell’etichetta, quindi il consumatore potrà liberamente scegliere se mangiare prodotti contenenti insetti oppure no. La richiesta è stata fatta da un’azienda francese, la Sas Eap Group di Saint-Orens-de-Gameville, nell’Alta Garonna, in Occitania.
Nella richiesta si legge che i vermi, o larve che dir si voglia, potranno essere utilizzati come farina o interi nella misura del 10% per produrre pane, prodotti da forno, cereali per la colazione, barrette ai cereali, biscotti, crackers, cioccolatini, condimenti per insalata, pasta e dolcificanti. Per l’Efsa, l’utilizzo delle larve in queste modalità è sicuro e non pone alcun rischio per la salute.
Hanno un elevato valore nutritivo (sono ricche di proteine e grassi) e vengono allevate in condizioni che ne assicurano la salubrità (il che non vuol dire, ovviamente, che facciano venire l’acquolina in bocca). Possono però provocare reazioni allergiche, in particolare nelle persone intolleranti ai crostacei o agli acari della polvere, senza contare il glutine che i vermi possono contenere. L’autorizzazione prevede dunque speciali indicazioni per l’etichettatura, per quanto riguarda l’allergenicità.
Le larve della tarma della farina sono i primi insetti autorizzati come cibo, ma non saranno gli ultimi: ci sono al momento undici richieste per insetti come cibo, al vaglio dell’Efsa. Secondo la Fao, ricorda la Commissione, l’uso degli insetti come alimento per l’uomo “è particolarmente rilevante nel XXI secolo” a causa del “costo crescente delle proteine animali, dell’insicurezza alimentare, della crescita demografica e della crescente domanda di proteine da parte delle classi medie”.
Per la Commissione, pertanto, vanno trovate “soluzioni alternative all’allevamento convenzionale”. E “il consumo di insetti contribuisce positivamente all’ambiente e alla salute”. Sempre citando la Fao, la Commissione sottolinea che gli insetti costituiscono una fonte “alternativa” di proteine, che “agevola il passaggio a diete salutari e sostenibili”. In Horizon Europe, il programma Ue per la ricerca, “le proteine basate sugli insetti sono considerate una delle aree chiave di ricerca”.
Al momento, comunque, gli insetti rappresentano un mercato “di nicchia, molto piccolo” nell’Ue. I benefici dell’allevamento di insetti vanno dai risparmi nelle emissioni di gas serra e nell’uso di acqua e di terra, fino all’uso degli insetti come bioconvertitori per ridurre lo spreco alimentare.