Assegno unico e universale, c’è ancora tempo per la presentazione della richiesta, attenzione a quello che succede agli arretrati.
Con Assegno unico e universale si fa riferimento ad una forma di sostegno economico erogata dallo stato a determinate famiglie, con importo relativo ad ogni figlio a carico e versamenti che continueranno, nel rispetto di determinate condizioni, fino ai 21 anni o, nel caso di figli disabili, senza limiti di età.
I tempi per presentare la domanda e richiederlo sono ancora abbastanza larghi: la scadenza è infatti fissata per il 30 giugno e rispettarla consentirà di ottenere, a partire da luglio, non solo l’assegno mensile ma anche tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo. Il motivo è legato al fatto che entro questa data è ancora consentito presentare l’ISEE 2023. In tal modo le famiglie avranno la possibilità di ricevere gli arretrati dell’Assegno unico.
Assegno Unico, attenzione alla data per la presentazione dell’ISEE. Cosa si rischia altrimenti
Arretrati che verranno calcolati in proporzione alla fascia economica della famiglia richiedente. E non più nella misura di 50 euro in giù erogata qualora non sia stato presentato un ISEE o qualora esso risulti superiore alla soglia di 40mila euro. Chiaramente questa possibilità è rivolta proprio alle famiglie che non hanno ancora presentato l’ISEE 2023 pur ricevendo dal mese di marzo 2022 o 2023 l’Assegno Unico.
Infatti questo sostentamento economico non è strettamente correlato all’ISEE in quanto la sua erogazione avviene qualora in famiglia vi siano dei figli di età inferiore a 21 anni. Però la sua quota non è fissa ma subisce variazioni proprio in virtù del tenore economico del nucleo familiare: da qui l’importanza, pur come detto sopra non trattandosi di un obbligo, di inviare l’ISEE per poter ricevere l’importo corretto. In sua assenza non sarà infatti possibile risalire alla corretta fascia economica e alla cifra spettante in base ad essa e per questo la mensilità verrà erogata nella misura minima.
Quando si rischia di perdere la maggiorazione per gli arretrati
Bisogna dunque segnare assolutamente sul calendario la data del 30 giugno perché per molte famiglie potrebbe davvero fare la differenza anche dal punto di vista degli arretrati, ricevendo le quote corrette relative al periodo marzo-giugno. Aspettando troppo e presentandolo dopo il 30 giugno infatti, pur essendo inferiore a 40mila euro, si perderebbe il diritto alle quote arretrate di marzo-giugno riparametrate. L’Assegno unico verrebbe erogato nel suo importo corretto e legato al tenore dalla famiglia solo dalla data di presentazione dell’ISEE.