Nuovo governo significa anche nuova Rai: quando cambia la maggioranza politica mutano, di conseguenza, le poltrone dei vertici di viale Mazzini. Giorgia Meloni e la sua squadra impongono il cambio di pedine per quelli che saranno i nuovi palinsesti Rai 2023/24, che porterà l’ennesima rivoluzione con avvicendamenti di programmi, conduttori, direttori di rete, dei telegiornali e che ha già fatto le prime ‘vittime’ soprattutto nel caso di personaggi politicamente schierati. Il caso più clamoroso è quello di Fabio Fazio che lascia la Rai all’alba dei 40 anni. Nei prossimi quattro anni lo vedremo alla Nove con Che Tempo Che Fa e altre produzioni.
L’altro nome a rischio è quello di Flavio Insinna che non dovrebbe condurre L’Eredità e cederla a Pino Insegno da gennaio 2024, considerato molto vicino alla Meloni e ricevuto di recente addirittura a palazzo Chigi. Poi c’è l’incredibile caso di Amadeus e il suo Festival di Sanremo mal digerito dall’esecutivo. NuovoTv fa sapere che “con la scenetta di Rosa Chemical che si siede su Fedez e mima un rapporto intimo, Amadeus potrebbe perdere il ruolo di direttore artistico, mantenendo la conduzione”.
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