Nuovo Bonus Estate, ma arrivano anche gli aumenti: sbrigati a chiedere i soldi

Novità per quanto riguarda il bonus estate, ci saranno più soldi per chi lavora nell’ambito del turismo ma ci sono limiti alla domanda 

Si discuteva da tempo sull’inserimento di bonus per per l’estate 2023 che avrebbero agevolato i lavori estivi. Il problema si ripresenta di anno in anno sempre più complicato. I lavoratori stagionali hanno poche tutele, orari intensi e spesso costrizioni di lavoro in nero. Tutto ciò nel tempo non ha fatto altro che portare a una vera stasi degli operatori del turismo che si rifiutano ad accettare lavori così poco regolati dalla legge.

Bonus estate, tutte le novità sulle agevolazioni per i lavoratori
Bonus estate, tutte le novità – ilovetrading.it

Per ovviare al problema il Governo parlava da tempo di una manovra in grado di incentivare il lavoro necessario alla partenza del turismo estivo, importante per l’economia del Paese. Lo stesso ministro del turismo Daniela Santanché ha spiegato che la manovra sarà utile ad aumentare da una parte l’attrattività del settore, dall’altra a fronteggiare il problema della carenza di personale. Si tratta di un incentivo economico che verrà calcolato sull’entrata lorda e servirà a dare un esempio di maggiore stabilità occupazionale.

 In cosa consiste il bonus estate e chi si rivolge: tutte le novità per il 2023

Per il periodo che va dal primo giugno 2023 al 21 settembre 2023 il bonus estate prevede un contributo economico ai lavoratori del comparto turistico, compreso chi è impiegato negli stabilimenti termali. Verrà infatti riconosciuta una somma che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno o a tutte le prestazioni di lavoro straordinario.

Bonus lavoratori stagionali, tutte le novità 2023
Bonus lavoratori stagionali – ilovetrading.it

Per questo non si può parlare di bonus a importo fisso come lo scorso anno ma di una quota variabile in base alle ore lavorate come notturne o straordinarie. Il 15% quindi non riguarderà l’intero stipendio ma solamente quelle specifiche ore. La misura inoltre ha una restrizione in base alla situazione salariale. Per accedere bisognerà essere dipendenti del settore privato e nell’anno precedente non si dovrà aver superato il reddito massimo di 40mila euro.

La spesa per lo Stato, secondo i calcoli di chi ha scritto l’emendamento, è stata valutata in 54,7 milioni per il 2023. Non risolverà sicuramente il problema della mancanza di personale ma potrebbe essere un incentivo vista la situazione particolarmente ostica e difficile da controllare per via del disagio presente nel settore del privato dal periodo post pandemico.